sabato 14 gennaio 2012
Naufragio
Da una foto pubblicata ho potuto riconoscere il molo del transito dell'Isola del Giglio, quello dove la sera trovano ricovero i velisti e dove a volte si vedono scene molto divertenti di skipper improvvisati che si trovano d'impaccio a calare l'ancora in porto e a proseguire in retromarcia per prendere le cime dagli ormeggiatori. Oggi, in quel paradiso che è l'Isola del Giglio troneggia l'immagine di una nave gigantesca in agonia.
In quel punto mi è sembrato addirittura di aver ancorato, un paio di anni fa, eravamo arrivati in anticipo e potevamo entrare in porto solo alle 18, quindi, inaspettatamente, abbiamo calato l'ancora e ci siamo buttati per un tuffo: sott'acqua, uno dei panorami più belli che io, nella mia modesta esperienza, abbia mai visto.
Incredula, non riesco ancora a realizzare ciò che è accaduto: quando d'estate le vediamo in alto mare, palazzi galleggianti all'orizzonte, che di notte sono pieni di luci, cerchiamo di stare il più lontano possibile per timore. Sappiamo che, così grandi non possono manovrare quindi cerchiamo sempre di allontanarci il più possibile. Sono affascinanti, giganti inaffondabili, segno dei tempi e della moderna tecnologia. Quando ci sei sopra semba di non essere sul mare ma semplicemente in un grande albergo circondati dal lusso...invece il mare c'è ed ha le sue regole, non perdona gli errori, ed è sempre il mare che decide, quando qualcuno parte, se è destinato a tornare a casa.
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